Arte PaRDeS
presentazione libro L’alba dei libri di Alessandro Marzo Magno
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presentazione libro L’alba dei libri di Alessandro Marzo Magno

Giovedì 5 luglio 2012 ore 20.45
presentazione del libro di Alessandro Marzo Magno L’alba dei libri, Garzanti Editore.
Introduce Gadi Luzzatto Voghera, presente l’autore.

Intervento musicale del duo Maurizio e Claire.

Si tratta del quarto appuntamento a PaRDeS – Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea, nell’ambito della mostra RELATIVITY. Relative and Relations, a cura di Maria Luisa Trevisan, in cui si abbina la musica all’arte della scrittura e della stampa.

L’incontro sarà intercalato da alcuni brani musicali che saranno eseguiti del duo italo-inglese Maurizio & Claire. Il loro repertorio tocca diversi generi musicali, dal blues al jazz, dal reggae al folk, dal country al classico.

Un libro che parla di libri e un veneziano che parla di Venezia, questa è la combinazione – molto riuscita – de L’alba dei libri (sottotitolo: Quando Venezia ha fatto leggere il mondo), di Alessandro Marzo Magno, Garzanti, Milano 2012.

La Venezia che racconta è quella degli inizi del Cinquecento, quando la Serenissima, nel giro di poco tempo, diventa il centro dell’editoria mondiale: «si stampavano la metà dei libri pubblicati in Europa». Se la storia del libro fosse privata dell’esperienza che qui si racconta, non esisterebbe l’editoria come oggi la conosciamo. Venezia, dunque, la capitale del libro, almeno per tutto il XVI secolo, dove sono stati pubblicati il primo Corano in arabo, il primo Talmud, il primo libro in armeno, in greco, in bosniaco cirillico, il primo libro di musica stampato con caratteri mobili, il primo trattato di architettura illustrato, il primo libro di giochi con ipertesto a icone, il primo libro pornografico, i primi trattati di cucina, medicina, arte militare, cosmetica ed i trattati geografici che hanno permesso al mondo di conoscere le scoperte di spagnoli e portoghesi al di là dell’Atlantico. Venezia era allora una delle tre grandi metropoli europee, che superava i 150.000 abitanti, insieme a Parigi e Napoli. Venezia era una multinazionale del libro con le più grandi tipografie del mondo, in grado di stampare in qualsiasi lingua. Committenti stranieri ordinavano volumi in inglese, tedesco, céco, serbo. Appena pubblicati venivano diffusi in tutto il mondo.

Il principe degli editori, Aldo Manuzio, colui che ha «definitivamente cambiato il metodo di apprendimento in Europa» – solo per dare un’idea della sua lungimiranza – adotta il tascabile – benché non sia una sua invenzione (esistevano già bibbie tascabili) –; inventa il corsivo, una nuova punteggiatura (dobbiamo a Manuzio il punto e virgola, gli accenti e gli apostrofi); il bestseller.

Pubblica classici in greco e latino, il Petrarca e il Castiglione, ma pubblica anche l’Hipnerotomachìa Poliphili (meglio noto come «Polìfilo») di Francesco Colonna (1499), a tutti gli effetti un libro tendente alla pornografia, peraltro scritto da un frate, ritenuto unanimemente il libro più bello mai uscito sul mercato editoriale, non tanto per il contenuto, forse, ma soprattutto per la qualità delle miniature recentemente attribuite «agli ambienti del miniaturista padovano Benedetto Bordon […], incisioni talmente belle che nel passato sono state attribuite ad Andrea Mantegna o a Giovanni Bellini».

Dalla sua tipografia esce anche il bestseller del Cinquecento: Il Cortegiano di Baldassar Castiglione, libro-culto della società europea.

Aldo Manuzio pubblica libri con un alto senso dell’imprenditoria e rigore artigianale, che faranno di lui il prototipo dell’editore moderno.

Ma l’Alba dei libri non si limita a Manuzio, dato che si tratta di un libro molto ben documentato non può non attraversare quel periodo storico senza incontrare Pietro Aretino e Pietro Bembo. Nei primi magici decenni del Cinquecento a Venezia s’inventa quasi tutto ciò che noi conosciamo del libro e dell’editoria. La Serenissima resterà la capitale dei libri finché la Chiesa, che considerava la libertà di stampa un pericolo, non riuscirà a imporre la censura dell’inquisizione. Pietro Aretino, prima star dell’industria culturale e prototipo degli intellettuali italiani, da idolo delle folle (lo aspettavano sotto casa nei pressi di Rialto per acclamalo) diventerà reietto. E la libertà di stampa cercherà nuovi rifugi nell’Europa del Nord.

Alessandro Marzo Magno, veneziano, laureato in Storia veneta all’Università di Venezia, vive e lavora a Milano. E’ stato per dieci anni caposervizio esteri del settimanale “Diario”. Ha pubblicato tra l’altro La guerra dei dieci anni. Jugoslavia 1991-2001 (2001), Venezia degli amanti. L’epopea dell’amore in 11 celebri storie veneziane (2010), Piave. Cronaca di un fiume sacro (2010), Atene 1687. Venezia, i turchi e la distruzione del Partenone (2011).

 

Fa parte della mostra: Relativity 2012

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