Il Progetto

PaRDeS

Pardes significa “frutteto” o “giardino” deriva dalla parola in antico farsi che dà origine al termine “paradiso”.

Il termine giunse ad avere un significato filosofico nell’ebraismo per un racconto narrato nel Talmud, in cui pardès sembra rappresentare un “luogo” ideale, simbolico, interiore, e consono alla meditazione esoterica.
Nell’ebraico più tardo “coloro che passeggiano nel frutteto” sono i giusti impegnati nella meditazione mistica. Le quattro consonanti PaRDéS vennero poi a rappresentare i quattro livelli stabiliti
d’interpretazione delle Scritture.
Ciascun verso della Bibbia può essere letto in riferimento al suo Peshàt, ovvero il suo ovvio e diretto significato, oppure secondo il Rèmez, un’allusione all’allegoria filosofica o morale in esso contenuta; o ancora secondo il Deràsh, ovvero gli antichi metodi rabbinici di interpretazione, o in riferimento a Sod, il significato esoterico o qabbalistico. Il testo come anche l’opera d’arte o qualsiasi situazione della vita presenta al contempo diversi livelli di significato: questo aspetto del pensiero ebraico ha contribuito ad avere un approccio diverso, più articolato e pluridirezionale nella visione e soluzioni dei problemi sia a livello teorico che pratico.1
Gli artisti presenti in mostra colgono l’aspetto più segreto della natura, dei fiori delle piante con l’intenzione di andare oltre la bellezza del loro aspetto per comunicarne la spiritualità, l’anima del mondo, la pulsione vitale che quelle forme e quei colori possiedono, come mandala emananti energia positiva.