Arte PaRDeS
Stelle risplendenti
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Stelle risplendenti

Data inaugurazione: 18 ottobre ore 17

Durata: 18 ottobre – 17 novembre

Cura della mostra: Maria Luisa Trevisan

Luogo: PaRDeS – Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea (barchessa e parco)

Artisti:

Gina Axlund, Olimpia Biasi, Victoria Cano Perez, Saul Costa, Barbara Crimella, AK Douglas, Annamaria Gallo, Nadezda Golysheva, Ewa Held, Jean Charles Millepied, Raffaele Minotto, Anastasia Moro, Aldo Pallaro, Barbara Pelizzon, Ewa Pohlke, Charles Powell, Tobia Ravà, Santina Ricupero, Marc Rayner, Luigi Viola, Anne Michelle Vrillet, Stefano Zaratin

L’esposizione della mostra Stelle risplendenti affronta alcuni temi sempre più urgenti e che non possiamo più eludere poiché le conseguenze oramai sono quotidianamente sotto gli occhi di tutti: il cambiamento climatico, il rispetto per l’ambiente, la fragilità del territorio, il consumo di suolo, la transizione ecologica, la sostenibilità, la biodiversità, smaltimento e riciclo rifiuti e scorie di ogni tipo. Gli eventi climatici catastrofici che sempre più spesso si verificano impongono di rivedere radicalmente il nostro rapporto con la natura, consapevoli che il problema genera anche cambiamenti sociali, economici, demografici e conflitti interculturali e addirittura territoriali. Sono argomenti di stringente attualità, che si sono evidenziati già da un po’ di tempo, ma che non sono stati affrontati in maniera adeguata.
Il titolo Stelle risplendenti vuole sottolineare il ruolo fondamentale che da sempre ha avuto l’arte nel sensibilizzare l’essere umano nei confronti della natura a partire dagli artisti che hanno iniziato a inserire elementi naturali nelle loro opere, sviluppando via via sempre più consapevolezza del valore dell’ambiente, dando vita ad un il genere d’arte autonomo, quello del paesaggio accanto alla pittura di genere e alla natura morta, generi nuovi che nel Seicento si vanno ad aggiungere a quelli più tradizionali della pittura di storia, al ritratto, al tema sacro. Pensiamo poi come dal romanticismo in poi il paesaggio sia stato al centro dell’interesse dell’artista, così come anche alle correnti del Novecento che hanno scosso l’opinione pubblica, i governanti, il mondo intero puntando il dito sui disastri ambientali anche con nuove modalità espressive quali la performance, l’installazione ambientale e video, body art e land art. Il mondo artistico ha sempre protestato per questioni ambientali scottanti dalla bomba atomica all’industrializzazione selvaggia e dovrebbe farlo con ancora più forza anche nei confronti della invasione nei mari delle microplastiche mangiate dai pesci le quali poi passano facilmente nell’uomo, nel quale purtroppo se ne riscontrano quantità oramai preoccupanti a livello ematico, nel cervello e nelle vie olfattive, veicolate anche dal PM 10. Questo grosso problema ci riguarda da molto vicino avendo il Mediterraneo una quantità di microplastiche in percentuale più alta di quella degli oceani.
Gli artisti dunque sono le Stelle risplendenti che nel denunciare la situazione ci inducono a ripensare il nostro modo di vivere per migliorare noi stessi e il mondo in cui viviamo, anziché continuare a distruggere la natura che si difende come può.
L’idea di realizzare questa mostra nasce nell’ambito di un simposio tenuto a Cinto Caomaggiore (VE) organizzato da Barbara Crimella dal titolo TurNiamo/NuTriamo in cui dichiarava “Sentiamo la necessità di una inversione di rotta, perché consapevoli di una crisi ambientale e storica senza ritorno, di indagare una strada per un desiderio di appartenenza, la definizione di una identità culturale che possa essere una guida per noi e per gli altri, purtroppo oggi difficile perché viviamo aspetti di transizione e migrazione, stratificazione di linguaggi e culture, frammentate e sfaccettate, precarie e difficili da identificare. Il simposio diventa un momento di indagine, di dialogo culturale, di scambio di idee e opinioni ed esperienze che attraverso la nostra arte crea un alfabeto nuovo per cercare di raccontare. L’arte e la natura insieme sono strumenti per ritrovare il senso di appartenenza così grazie allo splendido scenario naturale che circonda lo spazio dedito al laboratorio, gli artisti avranno la possibilità di trarne ispirazione”.
Gli artisti partecipanti al simposio sono Gina Axlund (Grecia – Svezia), Barbara Crimella (Italia – Olanda), AK Douglas (India), Annamaria Gallo (Italia), Ewa Held (Polonia), Jean Charles Millepied (Francia), Eva Pohlke (Polonia), Charles Powell (Inghilterra – Norvegia), Marc Rayner (Australia -Svezia), Anne Michelle Vrillet (Francia), di cui sono esposte alcune delle opere eseguite nel workshop organizzato nell’ambito del simposio e anche altri lavori realizzati in atelier. Nella mostra Stelle risplendenti a Mirano (VE) a questi artisti se ne sono aggiunti altri, del territorio e non, sensibili a queste tematiche, quali Olimpia Biasi, Victoria Cano Perez (Spagna), Saul Costa, Anastasia Moro, Raffaele Minotto, Nadezda Golysheva, Aldo Pallaro, Barbara Pelizzon, Santina Ricupero, Tobia Ravà, Luigi Viola, Stefano Zaratin.
Vi sono esposte ad esempio opere che utilizzano anche gli elementi naturali, quali luce, aria, terra, legni, foglie, tronchi e/o che rappresentano boschi, alberi, piante, pesci per rimarcare l’urgenza che abbiamo di ossigeno, e loro sono l’antidoto per contrastare la CO2 e salvare il pianeta. Si ricorda ad esempio che il suolo mitiga il carbonio stoccandolo a terra e così fanno i mari e gli oceani che incamerano nelle profondità marine delle proprie acque l’anidride carbonica.
Nell’ambito della mostra sono organizzati degli eventi anche in collegamento con la giornata delle Ville Venete del 19 e 20 ottobre la cui realizzazione non può essere compresa se non in relazione al territorio, essendo le Ville Venete strettamente collegate all’agricoltura, anzi alla “santa agricoltura”. Le Ville Venete diversamente da quelle laziali, toscane, emiliane, lombarde non nascono come ville di piacere per gli hobby dei proprietari (feste con banchetti e spettacoli teatrali, concerti, gare, tornei, corse con i cavalli, caccia, ecc.), lo diventeranno anche, ma successivamente anche nel Veneto ma a partire solo dal Seicento. La loro origine è essenzialmente agricola. Le Ville Venete sono stati luoghi produttivi che attivavano una fantastica economia circolare, ecologica e sostenibile. Sono stati i bisogni legati alla coltivazione dei campi che hanno imposto la necessità di aggiungere annessi rustici al corpo padronale quali le barchesse come deposito del raccolto (granai, fienili) e di attrezzi agricoli, ma anche ricovero per gli animali (stalle) per allevamento, ma utilizzati anche nei lavori dei campi. Gli architetti che progettarono queste meravigliose macchine dell’abitare pensarono di realizzare non solo edifici eleganti, degni di un nobile committente, collegati al passato e al classicismo dei templi però declinati in una forma più domestica e a misura d’uomo, bensì abitazioni soprattutto utili, pensate prima di tutto in funzione delle attività lavorative. La bellezza non doveva essere disgiunta dall’utilità ma neppure dal rispetto per l’ambiente naturale e la particolare orografia del territorio, perciò ogni volta che guardiamo una Villa Veneta possiamo cogliere come l’architettura sia stata progettata in funzione del territorio, adattandosi ad esso, senza mai imporsi, anzi stabilendo un dialogo continuo con il paesaggio circostante, in modo da essere in perfetta armonia con la natura.
L’ obbiettivo della mostra è di innescare la riflessione e stimolare il fruitore, attraverso le coinvolgenti opere esposte e gli eventi organizzati nell’ambito dell’esposizione, ad avere un atteggiamento diverso, più sensibile, consapevole e rispettoso nei confronti dell’ambiente e ad utilizzare al meglio le risorse che ci sono state regalate da madre natura.

Eventi in programma

19 e 20 ottobre 15-18 adesione alla Giornata delle Ville Venete con visite guidare su prenotazione

domenica 20 ottobre ore 16.30 Sonate di Felix Mendelssohn Bartholdy e Franz Schubert.
Concerto di musica classica per pianoforte di Marino Nahon

domenica 17 novembre ore 16 Presentazione libro di Paola Peresin
Bestiario. Piccolo dizionario di grandi bioequivoci, Kellermann Editore 2023

Stelle risplendenti
Ideazione, cura della mostra, della pubblicazione e testo critico: Maria Luisa Trevisan
Patrocini: Comune di Mirano, Terra dei Tiepolo, FAI Fondo Ambiente Italiano, Italia Nostra Venezia, Legambiente Miranese, Ville Venete
Progetto grafico e stampa: Grafiche Turato, Padova Grafiche Turato Edizioni Rubano (Padova)
Allestimenti: Ilaria Bianco, Rubens Tola
Alla mostra ha collaborato: Barbara Crimella

Le visite alla mostra e l’inaugurazione sono preferibilmente su prenotazione

PaRDeS – Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea, via Miranese 42, 30035 Mirano (VE) tel./fax  041/5728366; www.artepardes.org; artepardes@gmail.com

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